Casetto Oscar di Sante, nato il 28 novembre 1910 a Vicenza. Fonditore, comunista. Di istruzione elementare, domiciliato a Schio (Vicenza) in Via Porta di Sotto, 16, è organizzatore clandestino del Partito Comunista nella zona industriale di Schio. Nel maggio 1936 decide di andare volontario in Spagna e espatria, insieme ad Iginio Piva, in Jugoslavia e poi clandestinamente in nave fino ad Atene in Grecia. Scoperti e consegnati alla polizia del Pireo, Piva grazie ai trascorsi sudamericani riesce a farsi passare per un marinaio spagnolo, mentre Oscar Casetto è costretto a vuotare il sacco ed a subire un rimpatrio forzato. Denunciato al Tribunale Speciale nel luglio 1937, sfugge all'arresto, spostandosi in Toscana. Nel settembre 1937 ritenta l’espatrio, questa volata facendosi accompagnare questa da Eugenio Piva, fratello di Igino, con il quale raggiunge Tirano in treno, passando poi il confine svizzero a piedi di notte, portando con sè I Bollettini delle Ricerche dei "sovversivi" 1930-1937, trafugati dalla caserma dei carabinieri di Marano Vigentino insieme ad Antonio Tessaro. Traversata la Svizzera raggiungono Basilea, riuscendo a passare a piedi il confine franco-svizzero ed a raggiungere Parigi. Con l’aiuto del Comitato di Parigi, il 2 ottobre 1937, arrivano in Spagna dove li attende Igino, il fratello di Eugenio Piva già combattente repubblicano. Entra a far parte della brigata Garibaldi con il grado di sergente nel 4. Battaglione, 2. Compagnia. Partecipa ai combattimenti in Estremadura e viene ferito al braccio sinistro a Caspe il 27 marzo 1938. Ricoverato all’ospedale di S’Agarò il 15 ottobre 1938, è riconosciuto inabile al servizio e viene rinviato in Francia nel novembre 1938. Viene ricoverato nel Sanatorio di Montauban (Tarn et Garonne) e sottoposto a cure per la sua malattia. Arruolato come volontario il 7 settembre 1939 nella Legione Straniera a Montauban. Riformato per motivi di salute il 30 novembre 1939. Dopo l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi, partecipa alla Resistenza nei FTP (Francs-Tireurs-et-Partisans). Dopo la Liberazione rimane per molti anni in Francia prendendo residenza a Montauban (Tarn et Garonne). Nel 1972 ritorna a Schio dove muore il 21 agosto 1980.