Krstovec/Della Croce Romano di Giuseppe, nato il 29 maggio 1907 a Pula/Pola (Croazia). Cuoco marittimo, comunista. Agli inizi degli anni’20, risiedeva a Zara, svolgendo la professione di cuoco. Imbarcatosi sul piroscafo Gilda, si allontana nel febbraio del 1926, durante una sosta della nave a Port Cester, vicino New York negli Stati Uniti. La polizia italiana, venuta a conoscenza dell’episodio lo inserisce nel Bollettino di Frontiera e nella Rubrica delle Ricerche. A New York Della Croce entra in contatto con i circoli di sinistra, che al momento della rivolta militare si schierano a difesa della Repubblica spagnola e parte per la Spagna con gli ultimi scaglioni di volontari con la nave “Manhattan” che arriva il 2 marzo a Le Havre in Francia. Da lì con l’aiuto delle organizzazioni antifasciste francesi entra clandestinamente in Spagna, raggiungendo Albacete. Arruolato il 9 marzo 1938, dopo un breve addestramento, è assegnato alla brigata Garibaldi, 1. compagnia del 1. battaglione, e combatte a Caspe e sull'Ebro. Nel corso dell’ultima offensiva repubblicana sull’Ebro rimane ferito sulla Sierra de Caballs il 19 settembre 1938 con mutilazione del piede e di parte della gamba sinistra. Ricoverato negli ospedali di Barcellona e Matarò. Rimane comunque nella Brigata fino al suo scioglimento ed esce dalla Spagna nel febbraio 1939, venendo internato ad Argelès, Gurs ed infine al Vernet. Dopo la sconfitta e l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi, la Commissione Italiana per l’armistizio con la Francia (CIAF), ne dispone il rimpatrio il 20 settembre 1941. Arrestato dalla polizia italiana e tradotto in a Pola, è defereito alla Commissione dProvinciale che lo assegna il 22 novembre 1941 a quattro anni di confino a Ventotene. Dopo la caduta del fascismo è liberato nell'agosto 1943, rientra a Trieste, e qui, benchè controllato e due volte fermato dai nazisti, mantiene contatti con la Resistenza. Il fratello Narciso, a suo tempo arrestato perchè sospettato di voler anch'egli raggiungere la Spagna repubblicana, è Commissario delle brigate Fontanot e Triestina. Nel dopoguerra si stabilisce definitivamente a Trieste. Risulta ancora vivente nel 1979.