Gabbani Giuseppe Aquilino di Luigi e Bianchi Maria, nato a Cannobio (Novara, ora Verbania) il 31 maggio del 1902, in Regione ai Solivi, anarchico. Di professione operaio. A partire dal 1920, quando viene segnalato una prima volta a Parigi dagli informatori del Regio consolato d’Italia, continua a espatriare ripetutamente in Francia, sempre varcando clandestinamente la frontiera. Sue segnalazioni dalle stesse fonti arrivano ancora nel 1923 e poi negli anni successivi. Rientrerà in Italia per pochi anni, per poi tornare ad espatriare (questa volta legalmente) intorno al 1930, dopo aver ottenuto il passaporto dalla Regia prefettura di Novara. Si stabilisce nel sud-ovest della Francia, dove viene arrestato e rinviato a giudizio sia per l’attiva militanza politica, sia perché fermato e trovato privo di documenti regolari e pertanto, dopo breve periodo di detenzione, colpito da decreto di espulsione. Quando la notizia giunge in Italia, Gabbani é ovviamente iscritto nella Rubrica di Frontiera, per il provvedimento dell’arresto. È processato nel corso del 1934 dal Tribunale di Tolosa (Herault – Languedoc) che lo condanna a 2 anni di carcere più 5 anni di interdizione di soggiorno per attività sovversive. Parte volontario per la Spagna repubblicana nel settembre del 1936 e s’arruola nella Sezione Italiana di Carlo Rosselli e Camillo Berneri, aggregata alla Colonna Ascaso della CNT-FAI, duramente impegnata sul fronte di Aragona. Dopo i primi combattimenti, nel corso di un attacco sul fronte di Huesca rimane gravemente ustionato nell’incendio dell’autocarro blindato in cui rimangono intrappolati, perdendo la vita, alcuni suoi compagni tra cui Giuseppe Barberis di Santhià, noto come José Gomez ed il torinese Amedeo Gianotti. Costretto ad una lunghissima degenza, a guarigione avvenuta (seconda metà del 1937) é incorporato in un reparto della 12. Brigata Internazionale Garibaldi. Nello stesso periodo la polizia fascista, sempre informata sulle sue vicende, provvede all’ iscrizio-ne nel Bollettino delle ricerche – Supplemento sovversivi (schedina n. 016/1937). Ferito una seconda volta in combattimento (località e data non note, con ogni probabilità una delle battaglie svoltesi nel 1938), dopo la guarigione deve subire anch’ egli il ritiro dai fronti e la smobilitazione dei volontari internazionali, e riesce ad uscire dalla Spagna durante la retirada, all’ inizio di febbraio del 1939. Internato nel campo francese di Argelès-sur-Mer (Pirenei Orientali) fino all’ estate doive aderisce al gruppo narchico "Libertà o Morte", ad agosto viene trasferito nel campo di Gurs (Basses Pyrénées). Riesce a evaderne senza lasciare alcuna traccia per molti anni. Non abbiamo altre notizie: si sa soltanto che, rientrato in Italia dopo la fine della 2. Guerra mondiale, muore a Novara il 13 maggio del 1973

Annotazioni: Biografia di Gianpaolo Giordana aggiornata al aprile 2017, realizzata sulle seguenti fonti consultate: Archivio INSMLI – Milano (Fondo Archivio Aicvas), Archivio Centrale dello Stato – Roma (Casellario Politico Centrale, busta 2211, fascicolo 125752), sito web “Sans patrie ni frontière. Dictionnaire International des militants anarchistes“, (www.militants-anarchistes.info)