Cantarelli Mario di Pietro e di Maria Luisa Gazzano, nato il 24 marzo 1911 a Cannes (Alpes Maritimes), dove era emigrato il padre, attivo militante anarchico, ma oriundo di Quarona (Vercelli). Tipografo, comunista. Studia fino ad alcuni anni di scuola superiore. Nel 1929 aderisce al Soccorso Rosso e nel 1932 alla Gioventù Comunista. e Riformato al servizio militare nel 1933, Il 6 febbraio ed il 19 giugni del 1934 partecipa alle manifestazioni contro le organizzazioni fasciste dei Camelots du roi e la Croix de feu. Nel 1935 è richiamato per un anno nei servizi ausiliari a Montpellier. Frequenta un corso da odontotecnico. ma poi si impiega come tipografo al giornale “L’Eclaireur” di Nizza con una paga di 35 franchi al giorno. Iscritto al sindacato CGT ed al Partito Comunista francese. Dal 1937 è iscritto al Partito Comunista Francese ed è responsabile del settore giovani. Nel giugno 1937 frequenta per tre settimane una scuola di partito. Abita al numero 7 di rue Jean Daumas à Cannes. Licenziato dal giornale dove lavora, dopo otto mesi di disoccupazione, allo scoppio della guerra civile in Spagna nel 1936 decide di partire come volontario, ma problemi familiari lo costringono a posticipare la decisione. Giunge in Spagna il 6 febbraio 1938, attraversando clandestinamente i Pirenei fino a Figueras. Arruolato nella XIV Brigata Internazionale col grado di caporale, nel Battaglione “Commune de Paris”. Il 7 marzo 1938 si iscrive al Soccorso Rosso ed al Partito Comunista Spagnolo. Ferito a Caspe durante la ritirata in Aragona, metre era alla ricerca di barellieri per evacuare i feriti, è ricoverato in ospedale dal 18 marzo al 15 maggio 1938. Il 30 agosto 1938 è trasferito al 3. Battaglione “Andrè Marty”. Cade il 18 settembre 1938 nei pressi di Corbera d'Ebre a seguito di un bombardamento aereo. Un commissario di guerra scrive: "Bravissimo ufficiale, dedito e coraggioso, Mario Cantarelli è stato eroicamente ucciso a Corbera". Il suo nome compare nell'elenco "In Memoriam", "Onorando la memoria dei nostri eroi", pubblicato dall'AVER (Epopée d'Espagne, pagina 187).