Caneparo Annibale di Quinto e Porta Variolo Melania, nato il 17 luglio 1905 a Occhieppo Inferiore, allora provincia di Vercelli oggi di Biella. Operaio, comunista. Emigra in Francia per ragioni di lavoro nel 1922, rimpatriando nel 1925 per soddisfare gli obblighi di leva. In quel periodo entra nel movimento giovanile comunista. Nel 1928 espatria nuovamente, stabilendosi a Aulnay-sous-Bois (Senna-Saint Denis), occupandosi dapprima come manovale nell'impresa edile di uno zio, e successivamente in altre, come lattoniere. Svolge attività politica nel gruppo di lingua italiana del Partito Comunista francese, con lo pseudonimo di René. Atleta italiano della delegazione che doveva partecipare alle Olimpiadi Popolari di Barcellona, organizzate contro le olimpiadi di Hitler a Berlino e che dovevano iniziare il 19 luglio 1936. Alloggiato all’Hotel Eskalduna sulla Rambla, viene avvisato già il 18 luglio dai membri delle Joventuts Socialistes Unificades de Catalunya (JSUC), di un imminente colpo di stato militare. Questo gli permette di essere in strada già il giorno seguente con le milizie catalane. Entra quindi a far parte del primo contingente di antifascisti che il 19 luglio 1936 prende parte alla lotta di strada nella capitale catalana. Insieme al compagno Andrè Jaccod è in prima fila nella riconquista dell’Hotel Colon in Plaza de Catalunya, della Centrale telefonica (dove aiuta cinque compagni spagnoli feriti), del convento di Jerusalem trasformato in fortezza, della Compagnia Italiana di Navigazione, che viene conquistata appiccandovi il fuoco, e dei quartieri del porto. Successivamente è arruolato nella batteria Gramsci dell’artiglieria internazionale Ferito durante un bombardamento aereo all'inizio del 1937, è giudicato inabile e costretto a rientrare in Francia. Il 2 maggio 1940 mentre rimpatriava, con regolare passaporto, con la moglie e i due figli (naturalizzati francesi), essendo stato segnalato come volontario antifranchista, schedato nel Casellario politico centrale ed iscritto nella Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche, viene arrestato a Bardonecchia (Torino). Tradotto a Vercelli e interrogato, nega di aver partecipato alla guerra civile spagnola e, nonostante il Ministero dell'Interno ne avesse disposto l'assegnazione al confino, con destinazione Ventotene (Latina), in seguito a ripetute obiezioni della Commissione provinciale, per mancanza di prove concrete, è solamente diffidato. Ritornato nel Biellese, riprende l'attività politica, occupandosi, tra l'altro, della sistemazione del dirigente comunista Giovanni Roveda, fuggito dal confino nel marzo del 1943. È l’attività di Caneparo che contribuisce alla riuscita degli scioperi del marzo 1943 nelle fabbriche biellesi. Dopo l'8 settembre 1943 è tra i primi organizzatori delle formazioni partigiane. Trasferito in Valle d'Aosta, ricopre, con lo pseudonimo di “Renati”, l'incarico di commissario politico del Comando zona. Il 20 settembre 1943 fa già parte del comando, come commissario di battaglione, della 76ma Brigata Garibaldi e che, via via, diventa commissario di Brigata e comandante di Divisione. Commissario politico della II Zona militare in Valle d’Aosta. Del valore di “Renati” come partigiano combattente testimoniano le motivazioni delle due medaglie che gli sono state assegnate: “Ardito combattente partigiano si imponeva per eccezionali doti di decisione e di coraggio assumendo incarichi, di giorno in giorno, più importanti. Particolarmente si distingueva nell'attacco condotto contro una formazione tedesca in quel di Tollegno e durante il duro rastrellamento effettuato dal nemico nella valle dell'Elvo”, dice la prima. La seconda afferma: “Combattente della lotta partigiana, già distintosi per capacità di organizzatore e di animatore, assunto il comando di una Divisione di partigiani, continuava brillantemente ad affermarsi da questa posizione di comando fornendo belle prove di decisione e di coraggio, infliggendo serie perdite al nemico, distinguendosi in numerosi combattimenti e particolarmente sulla montagna di Andrate”. Muore a Roma il 20 maggio 1969.

Annotazioni: Biografia basata sulle informazioni dell’ Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli sulla base delle seguenti fonti consultate: Acs, Cpc, fascicolo personale; Anello Poma, Antifascisti piemontesi e valdostani nella Guerra di Spagna. Torino, Centro Studi Piero Gobetti /AICVAS; Citato anche in: I comunisti biellesi nella lotta contro il fascismo; La Resistenza nel Biellese; Alvaro Lopez Quaderno Aicvas n. 3; 60 anni di vita della Federazione biellese e valsesiana del Pci. Biografato anche nell\\\'Enciclopedia dell\\\'Antifascismo e della Resistenza.